July 2013

ERGO-UAS: ergonomia per la buona produttività

Categories: Innovations | Posted by: Gabriele Caragnano

di Gabriele Caragnano, Direttore Generale Fondazione Ergo-MTM Italia

 Mi imbatto spesso in articoli che attaccano il sistema ERGO-UAS in modo strumentale. Nel 2010 ad esempio in occasione del referendum dello stabilimento FIAT di Pomigliano sul nuovo piano industriale, che prevede anche l’adozione di ERGO-UAS, abbiamo assistito a dibattiti televisivi in cui sedicenti esperti di organizzazione del lavoro lanciavano anatemi contro Fiat ed ERGO-UAS. L’origine degli attacchi è pressoché costante: la FIOM. Medici e tecnici, spesso consulenti, condividono con il sindacato metalmeccanico della CGIL l’interesse comune di frenare la diffusione di ERGO-UAS nel nostro Paese, fornendo argomenti assai cavillosi e chiaramente di parte, difficilmente comprensibili ai non addetti ai lavori.

L’argomento è ostico ma merita un approfondimento perché nei gangli della complessità si può affermare tutto e il contrario di tutto senza timore di essere smentiti, gli esperti sono pochi e tenuti  a debita distanza.

Vorrei dunque mettere da parte le disquisizioni tecniche pro o contro, per cercare di fornire una visione pragmatica e neutrale di ERGO-UAS.

 COS’E’ ERGO-UAS?

ERGO-UAS è un sistema di progettazione e misurazione del lavoro pensato per la definizione di tempi equi di lavorazione manuale che:

–          analizza e definisce la sequenza di movimenti necessari per eseguire un compito lavorativo utilizzando un set di movimenti base di riferimento (prendere e piazzare, azionare, maneggiare un attrezzo ecc.) di cui è noto un tempo standard di riferimento predeterminato;

–          misura il livello di stress fisico (carico biomeccanico) causato dai movimenti richiesti;

–          incrementa i tempi per compiere i  movimenti e genera pause per il lavoratore in base al livello di fatica.

ERGO-UAS  è stato sviluppato e diffuso in tutto il mondo dall’International MTM Directorate (IMD), un network di associazioni nazionali che si occupa di organizzazione e misurazione del lavoro dagli anni ’50  e di cui sono Executive Director dal 2002. L’IMD è presente in Italia e in molti altri paesi, tra cui Germania, Francia, USA, Brasile, Cina, India e Sud Africa.

ERGO-UAS quindi non è il “Sistema Fiat”. I ritmi di lavoro previsti da questa metodologia sono lo standard di riferimento per qualsiasi azienda automobilistica nel mondo, il cosiddetto standard MTM. Infine ERGO-UAS possiede una qualità fondamentale: misura e controlla la fatica del lavoratore, ossia il carico biomeccanico sul sistema muscolo scheletrico tendineo.

 ERGO-UAS E WCM

La ricerca del miglioramento continuo della produttività e dell’eccellenza operativa, rappresentata dal sistema operativo Fiat denominato WCM (World Class Manufacturing), impone certamente di concentrare le azioni dell’operaio sulle attività che trasformino il prodotto piuttosto che sulle azioni accessorie. Queste ultime hanno infatti il solo scopo di creare le condizioni per eseguire le azioni produttive. Le cosiddette attività a non valore aggiunto (NVAA, Non Value Adding Activities) sono per lo più rappresentate dagli spostamenti del corpo per raggiungere i componenti da assemblare o gli attrezzi, da controlli estetici  o verifiche funzionali, da attività gestionali (letture documenti e istruzioni) e così via. Tutte azioni di cui l’azienda farebbe volentieri a meno perché costano ma non trasformano  il prodotto .

 PERCHE’ ERGO-UAS

In un contesto competitivo come quello dell’auto (ma il ragionamento è valido per quasi tutti i settori) è fondamentale utilizzare un sistema di definizione dei tempi di lavoro che sia solido e trasparente. Solido perché deve essere oggettivamente collegato alle azioni richieste al lavoratore: data una certa azione infatti ne consegue un tempo di esecuzione certo ed equo. Trasparente perché il tempo di esecuzione complessivo è frutto di aggregazioni di fasi di lavoro di cui è noto il singolo tempo di esecuzione. Questo tempo a sua volta è frutto di aggregazioni sottostanti (operazioni, sotto-operazioni ecc.) fino a raggiungere la più piccola unità in cui il lavoro può essere scomposto: il movimento elementare. Il sistema ERGO-UAS fornisce valori di tempo equi per ciascun movimento elementare e garantisce che aggregazioni anche complesse di movimenti elementari esprimano con assoluta chiarezza e certezza la velocità di esecuzione richiesta . In estrema sintesi ERGO-UAS garantisce a tutte le parti il rendimento del lavoro normale.

 IL RUOLO DELLA FONDAZIONE ERGO-MTM

Da tutto ciò si può facilmente comprendere il ruolo fondamentale della Fondazione ERGO-MTM. Essa è un’organizzazione neutrale impegnata a fornire strumenti equi di progettazione e di misurazione del lavoro, a garantire una funzione di controllo qualità nella fase di applicazione dei sistemi stessi e a supportare il processo di condivisione aziendale tra le parti (management e rappresentanti dei lavoratori) attraverso la formazione (corsi e certificazioni) e la comunicazione (conferenze e workshop).

La Fondazione favorisce la condivisione tra azienda e lavoratori di una piattaforma tecnica internazionale di sistemi di progettazione e misurazione del lavoro, fornendo a tutte le parti la formazione specialistica necessaria e gestendo un sistema di patenti e certificazioni (per specialisti e per rappresentanti sindacali) a garanzia della qualità e dell’affidabilità degli accordi specifici in materia di lavoro e della loro applicazione pratica.

Ad oggi la Fondazione ha formato e certificato in Italia più di mille specialisti MTM, il sistema di cui UAS è una tecnica specifica, e 54 Auditor Sindacali tra delegati sindacali e sindacalisti di FIOM, FIM, UILM, FISMIC e UGL che finalmente possono trattare un argomento delicato come quello della misurazione del lavoro utilizzando un linguaggio tecnico condiviso con i tecnici.

La presenza  di un sistema terzo quale la Fondazione sotto il controllo esterno di specialisti di organizzazione e di medicina del lavoro, assicura il giusto equilibrio tra le parti, indirizzando la ricerca della competitività sul continuo miglioramento dei prodotti e dei processi di lavorazione e montaggio nel pieno rispetto dei limiti e della dignità umana. L’approccio all’organizzazione del lavoro in modo scientifico e strutturato di ERGO-UAS è richiesto dalla complessità dei meccanismi biologici dell’essere umano e dalla consapevolezza che l’uomo non è una macchina.

ERGO-UAS è necessario per garantire le giuste condizioni di lavoro. Cicli di lavoro come quelli di “Tempi Moderni” non sarebbero possibili con ERGO-UAS, perché genererebbe un risultato a rischio per il lavoratore e quindi non sostenibile per l’azienda.

La prova di tutto questo è nella nostra esperienza quotidiana nei luoghi di lavoro. Nelle aziende dove regna lo strapotere del management, troviamo reparti sporchi, male illuminati e male organizzati, dove al lavoratore è richiesto di sopperire ad ogni svantaggio competitivo con la velocità e sopportando carichi di lavoro superiori alla norma. All’opposto nelle aziende dove è il sindacato a dominare, lo svantaggio competitivo deve essere colmato da livelli di investimenti non giustificabili (automazioni non necessarie, elevato costo del lavoro, alti costi della non-qualità ed elevati livelli di stock). In entrambe le situazioni si tratta di una partita non sostenibile nel lungo termine che porta ad una conclusione scontata: chiusura e perdita di posti di lavoro.

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XIV Conferenza Annuale sulla Produttività e l’Organizzazione del Lavoro

Categories: Innovations, Uncategorized | Posted by: Gabriele Caragnano

Misurare, Cambiare, Migliorare – Come far emergere il potenziale esplosivo delle PMI italiane, Torino 17 Ottobre 2017

 

 

 

 

La Produttività si produce dal basso, identificando ogni singola fase che compone il processo produttivo, misurandola accuratamente con sistemi affidabili e trovando la configurazione migliore come nella composizione di un grande e complesso puzzle.

Quel che conta è l’azione che genera un cambiamento nei metodi di lavoro, concentrando l’energia lavorativa sulla trasformazione del prodotto/servizio in modo da soddisfare la domanda del cliente.

Se un progetto di miglioramento non ha un impatto concreto sul lavoratore, si tratta solo di “chiacchiere e distintivo”
Giunta alla XIV edizione, la Conferenza annuale sulla produttività e l’organizzazione del Lavoro si è affermata come un punto di incontro privilegiato per aziende, sindacati e università. Uno spazio neutrale di aggiornamento e di approfondimento, con casi concreti di Buona Produttività
Dal 1999 a oggi hanno portato la loro testimonianza
  • Fiat Auto
  • Whirlpool Europe
  • Airbus Deutschland GmbH
  • DAF Trucks
  • Deutsche Baan (Ferrovie)
  • TNT Production Logistics
  • Alstom Ferroviaria
  • AleniaAermacchi
  • Iveco
  • Bosch Siemens Hausgeraete
  • Daimler
  • IG Metall
  • Confindustria
Il tema dell’evento sarà: la Buona Produttività per le PMI…
…consente di ottenere un effettivo miglioramento competitivo generando un risultato finanziario per l’azienda
…è l’attuatore dell’eccellenza operativa (sistemi Lean, WCM, OPEX, ecc), che nasce fin dalle prime fasi di progettazione del prodotto/servizio e attraversa l’intera catena del valore generando valore per tutte le sue componenti (no sub-ottimizzazione)
…viene dal basso, dal posto di lavoro.
È il risultato di uno sforzo congiunto di miglioramento che richiede il contributo determinante di tutte le parti in gioco (stakeholder):
  • la Fabbrica della Progettazione, della Produzione e delle Vendite
  • i fornitori, i sindacati, le infrastrutture di servizi (trasporti, ICT, WEB)
  • le regole del gioco (burocrazia, leggi e norme)
… una squadra vincente con i giusti talenti, schemi di gioco efficaci e la necessaria leadership di un coach vincente sono le condizioni per realizzarla
La conferenza analizzerà il potenziale esplosivo ancora inespresso nella PMI italiana e dei possibili modelli di costruzione della giusta squadra vincente.
PARLARE ALLE PMI PER…
… fornire a imprenditori e manager
  • utili direzioni di miglioramento della propria posizione competitiva
  • casi reali di successo di piccole e medie aziende italiane e straniere raccontati dai protagonisti
… analizzare
  • le leve della Buona Produttività nelle PMI
  • i vincoli che impediscono il diffondersi della Buona Produttività
  • l’importanza strategica di costruirsi il proprio schema di gioco (production system)
… offrire il supporto della Fondazione ERGO-MTM Italia alla Buona Produttività nei settori secondario e terziario
  • accesso per tutte le parti a riferimenti e strumenti obiettivi, scientifici e neutrali che facilitino la collaborazione e l’allineamento degli obiettivi
  • formazione e certificazione per garantire la qualità dell’organizzazione del lavoro e il confronto con i Paesi avanzati
  • supporto nella definizione e applicazione di accordi sindacali in materia di organizzazione e diritto del lavoro
  • ricerca e Sviluppo di nuovi modelli organizzativi e di strumenti operativi per il miglioramento continuo della produttività
A breve verrà comunicato il programma dei lavori
Gabriele Caragnano, Direttore della Fondazione
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Lettera del Direttore Gabriele Caragnano al Senatore Giorgio Airaudo

Categories: Science | Posted by: Gabriele Caragnano

5 luglio 2013

 

Airaudo: “Torni la pace in fabbrica basta estremismi, anche della Fiom”

Intervista Giorgio Airaudo, La Repubblica del 5 luglio 2013

Gentilissimo Giorgio

Leggo con piacere la tua intervista su La Repubblica di oggi dal titolo assai promettente “Torni la pace in fabbrica basta estremismi, anche della Fiom”. Condivido in pieno la tua speranza che si abbandonino le posizioni estremiste e si incominci davvero a costruire un rapporto di collaborazione per il perseguimento di obiettivi comuni e condivisi. Confesso di essere stato a lungo deluso e preoccupato per tutto quanto accaduto negli ultimi tre anni tra l’azienda Fiat e la FIOM e ora ho la speranza che si possa voltare pagina ed uscire dalle sedi giudiziarie per entrare nelle fabbriche e tornare a produrre auto di qualità in modo competitivo.

Io sono solo un tecnico e, avendo avuto la fortuna di lavorare per molti anni a stretto contatto con le case automobilistiche tedesche, ho potuto sintetizzare lo spirito creativo italiano con l’approccio strutturato teutonico. Ne è nata una filosofia che sintetizzerei nel motto “fare le cose bene dalla prima volta”. Ciò comporta un maggiore investimento nella fase iniziale di un progetto, in modo da prevedere ogni potenziale rischio (finanziario, operativo, ergonomico) nella fase progettuale ed evitare grossi problemi una volta che la produzione di serie abbia inizio. Da questo cilindro di idee ne è scaturita una particolarmente valida: integrare la valutazione dei carichi di lavoro nella progettazione dei metodi. Tutto ciò ha un nome: ERGO-UAS (sigla poco attraente ma figlia delle tecniche che la compongono). ERGO significa ergonomia, ovvero lo studio dell’interazione tra uomo e macchina (una linea di montaggio è una macchina); UAS indica una tecnica di analisi che definisce i tempi di lavoro sulla base di standard internazionali (UAS è la metrica più utilizzata al mondo, soprattutto nel settore automobilistico); ERGO-UAS è un sistema integrato che, unendo aspetti medici a elementi ingegneristici, assegna i compiti lavorativi a ciascun operaio di una linea di montaggio e definisce quali e quanti debbano essere i periodi di recupero dalla fatica fisica (pause).

L’idea è davvero innovativa, tant’è che tutto il mondo ci sta studiando ed inizia ad imitarci. Si pensi ad esempio al fatto che il sistema di valutazione ergonomico insito in ERGO-UAS (denominato Ergonomic Assessment Work-Sheet – EAWS) è stato immediatamente adottato anche dall’intero gruppo VW in tutto il mondo. La nostra Fondazione si sta occupando della formazione degli istruttori aziendali VW in modo che questi possano a loro volta addestrare i loro tecnici. Oggi Fiat è il gruppo automotive più avanzato al mondo sul tema dell’organizzazione del lavoro, soprattutto per l’enorme attenzione che viene posta nella fase progettuale dei nuovi prodotti all’ergonomia e quindi, in ultima analisi, alla salute dei lavoratori.

Nonostante tutte queste buone notizie, la guerra FIOM – Fiat ha spazzato via ogni cosa. Siccome davanti ad un’innovazione è molto più facile dimostrare che questa non funzioni piuttosto che il contrario, si è utilizzato in modo strumentale qualsiasi argomento per distruggere l’iniziativa di ridisegnare un accordo specifico sull’organizzazione del lavoro basato su questi concetti innovativi (ERGO-UAS). Ad un certo punto abbiamo letto su molti giornali e assistito a trasmissioni televisive in prima serata sui principali canali nazionali in cui sedicenti esperti di organizzazione e medicina del lavoro sostenevano che il sistema ERGO-UAS (erroneamente identificato come “il sistema Fiat”) stritolava gli operai!

Mi auguro davvero che voltar pagina possa portare a riconsiderare il modello Fiat di organizzazione del lavoro, che oltretutto è in fase di rapida diffusione in molte altre aziende italiane senza la alcun minima polemica. Non chiediamo che il nostro modello venga accettato dogmaticamente. Vorremmo lavorare insieme a tutte le parti per condividere le scelte progettuali e rendere il sistema sempre migliore. In fondo questa è proprio la nostra “mission impossibile”: costituire una piazza neutrale in cui azienda, sindacato ed università possano incontrarsi per fare innovazione riguardante il tema della Produttività del Lavoro (la Buona Produttività). Ad oggi solo FIOM tra le organizzazioni sindacali metalmeccaniche non ha aderito al progetto. Aderire non significherebbe accettare ciecamente ogni cosa. Al contrario, consente ai membri aderenti di discutere ed influenzare il lavoro di ricerca e formazione svolto dalla Fondazione. Riuscire a condividere in Italia una piattaforma tecnica internazionale su metrica del lavoro, valutazione dei rischi da carico biomeccanico e gestione delle pause significherebbe liberare una tale quantità di risorse (in Fiat, ma soprattutto nelle PMI) da assicurare un boom di produttività incredibile e nel pieno rispetto per la salute dei lavoratori.

Chiudo questo mio messaggio col rinnovarti l’invito a partecipare anche quest’anno alla nostra tradizionale Conferenza Nazionale sulla Produttività (17 ottobre a Torino), che quest’anno sarà prevalentemente indirizzata alle PMI, che così fortemente hanno necessità di recuperare tanta Buona Produttività. Sarebbe un onore ed un piacere riaverti tra noi anche quest’anno come protagonista del dibattito.

Cordialmente,

Gabriele Caragnano

Direttore Generale Fondazione Ergo-MTM Italia

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Risposta del Direttore all’articolo di Repubblica del 5 luglio 2013 del Prof. Gallino “La strada bassa della Fiat”

Categories: Science | Posted by: Gabriele Caragnano

Articolo di Luciano Gallino, La Repubblica del 5 luglio 2013

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Pur dissentendo in toto dall’intervento sul caso Fiat del Prof. Gallino, c’è un aspetto sul quale concordo: la produttività è vitale e deve essere vista come valore aggiunto per ora lavorata. E allora partiamo da qui. In Italia la parola “produttività”, caso unico tra le economie avanzate, si associa sempre alla riduzione dei diritti e ai ritmi di lavoro forsennati che lei stesso evoca. Non sarebbe forse il caso di cominciare a restituire alle parole il loro significato? Come si fa a parlare di ripresa in un Paese in crisi se non si può nemmeno usare la parola produttività?  La produttività viene dal basso, dal posto di lavoro, identificando e migliorando ogni singola fase che compone il processo produttivo, misurandola accuratamente e trovando la configurazione migliore come nella composizione di un grande e complesso puzzle.

Quello che Gallino definisce “modello Pomigliano” è in realtà un modo di lavorare diffusissimo in tutte le industrie del settore a partire da Germania e Francia. Il responsabile della produzione della Volkswagen, così come quello della Mazda, sono venuti a Pomigliano a studiarne l’organizzazione del lavoro, che è fondata su riferimenti elaborati da organizzazioni globali no-profit, come l’MTM, che costituiscono standard internazionali di misurazione del lavoro e che rispondono a criteri scientifici in grado anche di tutelare meglio la salute dei lavoratori. Quella fabbrica nello scorso settembre ha ricevuto il premio come miglior stabilimento europeo dalla rivista tedesca Autoproduktion anche per lo sviluppo del personale. Pomigliano non è un lager.

Sembra che di buona produttività (quella che salvaguardia la salute del lavoratore e viene dalle buone idee) non sia nemmeno possibile parlare e credo che in questo gli intellettuali abbiano responsabilità storiche. Nelle economie avanzate è normale parlare di World Class Manufacturing, vale a dire di metodi analitici che migliorano la produttività attraverso la lotta agli sprechi (e non giocando con la velocità delle linee di produzione). Così come è normale che sindacati e aziende lavorino insieme. Le imprese italiane hanno un potenziale esplosivo enorme, i metodi ci sono e non servono soldi pubblici per produrre meglio, serve una cultura nuova. Ricominciamo dalle parole allora e diamo immediatamente seguito ai fatti.

Cordialmente,

Gabriele Caragnano

Direttore Generale Fondazione Ergo-MTM Italia

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